In Sicilia Enel condannata a risarcire un lavoratore
L’obbligo di pulizia dei DPI ricade interamente sull’Enel ed al lavoratore va riconosciuto il risarcimento per il tempo impiegato e per i costi sostenuti nell’ultimo decennio.
Importante vittoria della UGL CHIMICI e dello Studio legale Inella & De Santis, che hanno fortemente sostenuto la vertenza. E’ di ieri la pubblicazione del dispositivo di sentenza emesso dalla Corte D’appello di Palermo , chiamato a decidere se l’azienda fosse tenuta per legge a provvedere a propria cura e spese al lavaggio del vestiario DPI indossato dai suo Operaio durante l’espletamento del servizio. Tale lavoratore dovendo farsi carico del lavaggio del vestiario DPI ha portato nella sua casa gli indumenti sporchi, esponendo lui stesso ed i suoi familiari al rischio di contaminazione.
L’UGL CHIMICI da sempre ha sostenuto, come confermato dalla Sentenza, che l’azienda fosse inadempiente rispetto agli obblighi di prevenzione e di tutela della salute, a cui è tenuta nei confronti dei propri dipendenti, chiedendo il ristoro dei relativi danni subiti.
L’ Enel è stata quindi condannata a risarcire il Lavoratore con una somma di quasi 6 mila euro. Il ricorso era stato presentato il 4/11/2020, nei confronti di E-Distribuzione. L’aver ingiustamente addebitato i relativi oneri ai lavoratori, imponendo per anni il lavaggio di tutto il vestiario a carico del personale, rappresenta difatti un vero e proprio inadempimento contrattuale nei confronti dei lavoratori, che va per questo ristorato di tutti i danni subiti, ovvero del tempo impiegato e dei relativi costi sostenuti (detergenti, corrente, acqua, etc..), nei limiti della prescrizione decennale. La somma riconosciuta è in realtà inferiore a quella rivendicata dal Lavoratore, ma sul punto ogni giudice decide autonomamente essendo rimessa al senso di equità del singolo magistrato la quantificazione di detto danno.
L’UGL CHIMICI invita tutti i lavoratori che si stanno facendo carico del lavaggio dei DPI aziendali (come le divise), ad aderire alla nostra vertenza per rivendicare i legittimi diritti a salvaguardia della salute e sicurezza. L’azione può essere esperita anche qualora l’Enel abbia già attivato il servizio di lavanderia.
A renderlo noto è Antonio Miceli, dell’UGL Chimici, per ulteriori informazioni e per eventuali adesioni e informazioni 327 0261251.